palettaFin da bambino sono rimasto affascinato dalla storia di Telamon ed ho guardato con rispetto al Colle di Talamonaccio, permeato dalla misteriosa presenza degli Etruschi.
Le scarse notizie che, da sempre, lo hanno circondato, mi hanno incuriosito così che per conoscere le nostre origini ho incominciato questo cammino scoprendo l'opera enorme ed illuminata del Professor Wilhelm Von Vacano. Egli è stato l'archeologo che più di ogni altro ha studiato ed ha scavato sul Colle di Talamonaccio. Questa sua passione e meticolosità mi hanno permesso di incamminarmi in questa ricerca per permettere a tutti di conoscere quello che appartiene alla nostra terra.

Vista l'impossibilità di vedere raccolti qui, dal vivo, i reperti archeologici dell'antica Telamon, ho pensato che il modo migliore fosse, almeno, fotografarli. Le foto, senza alcuna pretesa di stile, hanno l'unico vero scopo di presentare in modo semplice, tutti insieme, quei piccoli tesori che parlano dei nostri avi, che raccontano la nostra Storia. Ringrazio la Soprintendenza alle Belle Arti della Toscana, i musei di Fiesole, Firenze, Livorno e Grosseto, il Dr. De Marco, la Dr.ssa Gambogi, la Dr.ssa Celuzza, il Sig.r Carlesi, Augusto Affede, il Prof. Bruni, la Dr.ssa Spaziani, la Dr.ssa Colmayer, il Sig.r Barbetti, la Dr.ssa Rafanelli che hanno curato la revisione e l'impostazione della Mostra, mia moglie e i miei figli che mi hanno assistito con pazienza. In particolare Alessandro che ha curato la parte informatica e l'allestimento.

Testi e foto del dott. Carlo Ronconi, non possono essere riprodotti senza autorizzazione scritta dell'autore.

la linea di costa a forma di cintura (in greco talamon) tra Fonteblanda e Talamone Nell'impossibilità di conoscere con certezza l'origine del nome Telamon, sono due le ipotesi più accreditate:

1. che il fondatore sia stato l'Argonauta Telamone, padre di Aiaice, che di ritorno in Grecia si dice abbia soggiornato qui;

2. il fatto che la forma del golfo sottostante, probabilmente paludoso, presentasse una lingua di terra sottile (come l'argine attuale unisce Fonteblanda a Talamone) come a formare una "cintura" detta appunto in greco: "Telamon".
Da Telamon è poi derivato Talamone e, mentre l'antico colle veniva detto "Talamone vecchio" contratto poi in Talamonaccio, dal medioevo il nome Talamone passò al nuovo abitato dove si trova attualmente.

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testaLa nostra immaginazione deve cercare di arrivare a vedere il colle di Talamonaccio con un progressivo aumento dell'attività umana sin dal periodo neolitico, ne è prova infatti una lama di selce. Dovette assumere via via sempre più importanza tanto che la strada costiera, che diverrà l'antica Aurelia, si arrampicava da sud, dalla foce dell'Osa, zigzagando fino a raggiungere l'acropoli. Ebbe un'attività molto fiorente tra il V e il I secolo a.C.;infatti la maggior parte dei reperti archeologici si riferisce a questo periodo e ce lo fa capire chiaramente la data di costruzione del Tempio: la prima metà del secolo IV a.C., segno che la vita sociale della popolazione etrusca aveva raggiunto una notevole maturità e una chiara solidità economica. Smentite le voci che fosse una Lucumonia, sicuramente godette del privilegio della posizione strategica. Questo permise agli etruschi una notevole attività commerciale sia per terra che per mare.
Secondo Von Vacano,infatti, esisteva in antico un porto, esattamente nella zona dove ora sorge l'Idrovora di Bonifica, ed un tempio arcaico sulla collina soprastante e di cui non rimangono che poche tracce. Al porto giungeva l'acqua potabile della sorgente di Fonteblanda preziosa perché l'unica della zona e necessaria per rifornire le navi. Ad avvalorare questa tesi è stato recentemente scoperto l'acquedotto che portava l'acqua in una canaletta sotterranea di terracotta, i resti di abitazioni civili ed una fornace vicina al porto così da favorire l'imbarco di laterizi. Troviamo il nome di Telamon legato alla battaglia tra Romani e Galli del 225 a.C., detta di Camporegio, svoltasi a circa 1 Km ad est sul poggio Ospedaletto e sulla sottostante pianura, e conclusasi con la vittoria Romana. Per molto tempo si è creduto che il Tempio di Talamonaccio fosse stato eretto in memoria di questa battaglia, mentre la sua edificazione è certamente più antica. Di nuovo Talamone viene ricordato per lo sbarco di Mario nell'87 a.C., di ritorno dall'Africa, per reclutare nuove truppe e combattere Silla nel tentativo di conquistare Roma. Sappiamo che successivamente l'abitato si trasferì sul promontorio ad est costituendo la nuova Talamone. Medievale porto senese prima, dello Stato dei Presidi poi, vi sbarcò Garibaldi con i Mille, ma non ci occuperemo di questo ora.

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il luogoDobbiamo immaginarci che, alla luce di alcune recenti scoperte, la città etrusca di Telamon doveva estendersi dal colle di Talamonaccio, a picco sul mare e dominante la foce del torrente Osa, degradando fin verso Bengodi e Fonteblanda per collegarsi al suo porto naturale che doveva trovarsi più o meno dove ora sorge l'Idrovora di Bonifica.

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vasoLa prima breve notizia di antichi monumenti sul Talamonaccio ci viene dal famoso archeologo Francois, che nel 1850 riconobbe sul colle "Mura etrusche", e più in basso,verso Bengodi, una necropoli sicuramente romana. Sappiamo che nel 1877 il Regio Museo di Firenze acquistò una notevole raccolta di antichità etrusche (bronzi IV-III sec. a.C.) frutto di scavi del marchese Carlo Strozzi e di Francesco Vivarelli proprietario del fondo,così come pure una parte di questi reperti fu donata al Museo di Fiesole.
Provenienti da "doni funebri" di tombe in parte "casse di tufo molto superficiali", in parte da tombe "a pozzo molto profonde" ed un'ultima parte ,detta in seguito "Ripostiglio Strozzi" proveniente da un "ripostiglio presso la torre di Talamone", costituita da 88 oggetti in bronzo, in prevalenza armi. La particolarità di quest'ultima raccolta sta nel fatto che non proviene da una necropoli, ma da un ripostiglio vicino al tempio, segno forse che si trattava di materiale votivo, come pure ci ricorda il bellissimo aratro in miniatura: dono propiziatorio o di ringraziamento per un buon raccolto. Ma è nel 1887, quando ,con l'unità d'Italia cominciano i lavori del Genio Militare per fortificare il colle, che avvengono altre importanti scoperte: sul lato che guarda Fonteblanda viene trovata una serie di tombe, quasi tutte profanate, mentre poco sopra l'attuale torre, viene rinvenuto un importante ripostiglio detto "del Genio" che annovera una cinquantina di attrezzi agricoli ed armi da guerra in miniature bronzee.brocca
Certamente quello che è più importante è che durante i lavori di sterro sulla sommità vennero alla luce resti di pavimenti in mosaico, un'antica opera muraria, acquedotti e cisterne, nonché numerosi mattoni ed elementi architettonici etruschi in terracotta: Telamon, la città etrusca che aveva dato origine a tante ricerche e a tante controversie, era stata ritrovata! La scoperta più emozionante fu il ritrovamento di numerosi frammenti figurati in terracotta di un Frontone, con guerrieri e cavalli nei pressi e nell'interno di una cisterna accanto al Tempio. Soltanto un secolo dopo il Professor Von Vacano riuscì a ricomporre la vera disposizione di quelle fini miniature: la rappresentazione del mito dei "Sette a Tebe" e presentandoci la ricostruzione di come, il Tempio, si presentasse maestoso sulla cima del colle per le navi e i viandanti che provenivano da sud.orecchino
Nel complesso, valutando i resti murari, i doni funebri e gli altri reperti, si può dire che il colle di Talamonaccio venne abitato da un ceto colto, che viveva con un certo agio. Parlavano etrusco, sapevano leggere, conoscevano i miti greci nelle varie versioni, e davano valore alle suppellettili preziose e notevoli dal punto di vista artistico sia nel gineceo che nei banchetti e durante le cerimonie religiose. Dell'atteggiamento guerresco parlano gli elmi trovati anche nei corredi funerari. I defunti venivano bruciati, deposti in vasi cinerari e sepolti in tombe a pozzetto oppure inumati in casse di tufo senza essere bruciati. Erano dotati di ricchi corredi, sia le donne che gli uomini, e onori religiosi. Questi uomini furono coloro che costruirono sul colle il bellissimo Tempio, che ci hanno consegnato stupendi ricordi, che hanno dato origine alla nostra Gente.

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