Cartina angolo tondoLa linea fortificata a difesa della frontiera marittima del Granducato di Toscana era costituita da torri armate e da singoli forti, era cioè una tipica frontiera "morbida". Ogni torre aveva una sua storia, conformazione e funzione particolare, ma nel loro insieme formavano un tutto organico e abbastanza efficiente.

 I compiti che il sistema doveva assolvere negli ultimi anni del '700 si possono così riassumere:

  • avvistamento e segnalazione di legni ostili o comunque sospetti, in modo particolare quelli corsari turchi o barbareschi.
  • Repressione del contrabbando ed esazione delle gabelle nei posti di dogana.
  • Formazione di un cordone sanitario per impedire lo sbarco di uomini, animali o merci sospettati di poter diventare causa di epidemie, fra cui la peste, che era la più temuta di tutte. Nella maggior parte delle torri erano allestiti dei locali per la contumacia.
  • La sorveglianza del litorale. Alle guarnigioni delle torri erano stati aggiunti dei cavalleggeri, uomini a cavallo che avevano il compito di perlustrare il litorale e di informare le autorità di fatti insoliti accaduti sulla spiaggia. Essi avevano anche funzioni di porta-ordini, con il compito specifico di mantenere le comunicazioni fra i singoli forti.
  • I forti distavano uno dall' altro mediamente da tre a sei chilometri in linea d'aria.

  • Come armamento avevano da 2 a 6 cannoni di medio e piccolo calibro, da 2 a 6 spingarde oltre naturalmente alle armi da fuoco individuali.

Le guarnigioni. Le torri più importanti erano comandate da un costellano, che aveva a sua disposizione una decina di soldati addestrati all'uso dei cannoni. Nelle torri più piccole, c'erano da 4 a 6 cannonieri comandati da un sottufficiale (torriere).

Mezzi di segnalazione. Ogni torre era munita di mezzi di segnalazione ottica (fuoco, fumo) e acustica. I segnali acustici consistevano in colpi di cannone, o nel suono della campanella per richiamare gente che si trovava nelle vicinanze.

 

Nuove strutture. Col diminuire delle incursioni corsare, le strutture specificamente militari venivano sempre più integrate con attrezzature civili, quali locali per la sanità, dogane e magazzini, cappelle, ecc. Il litorale preso in considerazione si limita al tratto di costa grossetana compresa fra la Torre Troia confinante col Principato di Piombino e Cala di Forno, a confine con lo Stato dei Presidi. Nel tratto più settentrionale esistevano già al tempo dei Medici quattro capisaldi:torre Troia, Cala Galera, le Rocchette e il borgo fortificato di Castiglione della Pescaia.Altre tre torri si trovano nel tratto più meridionale: Torre Trappola sulla sponda dell'Ombrone, Collelungo e Cala di Forno su due propaggini dei Monti dell'Uccellina. Nel settore centrale, quello prospiciente la pianura grossetana, non esistevano difese valide. Pietro Leopoldo vi fece costruire tre forti, uno a le Marze davanti alle nuove saline, uno a San Rocco dove sin dal 1720 esisteva una capanna con un piccolo nucleo di soldati e cavalleggeri. Il terzo forte doveva essere costruito a Bocca d'Ombrone, in quanto Torre Trappola era ormai distante più di 4 chilometri dal mare. Il forte non fu mai portato a termine, sembra a causa delle forti mareggiate che ne impedirono la costruzione. Oggi anche le sue strutture di fondazione sono sommerse o sepolte nella sabbia.

Di ognuna delle nove torri viene riprodotto un disegno acquarellato della torre nel suo ambiente, come doveva presentarsi nel 1793. I disegni sono basati su quelli della "collezione 1793" di Piero Conti per quanto riguarda la struttura delle torri all'epoca, mentre per l'aspetto morfologico della costa si è fatto riferimento ad alcune foto aeree del volume di Gianfranco Angeli "In volo sopra le coste della Maremma".

(Disegni acquarellati di Armando Franzi, testi tratti dalla pubblicazione dell'Associazione Archeologica Maremmana. Vietata la riproduzione senza espressa autorizzazione)

Torre TroiaTorre Troia o Troia Nuova, è oggi meglio conosciuta come Torre di Punta Ala o anche Castello di Italo Balbo. Situata su un promontorio, a 70 metri di altezza, domina da un lato tutta la scogliera fino alle Rocchette, dall'altro il golfo di Follonica, che nel '700 faceva parte del Principato di Piombino. Perciò Troia Nuova era fortificazione di confine. Fu costruita dopo che la Torre di Troia Vecchia sull'antistante scoglio dello Sparviero fu sopraffatta dai pirati e poi abbandonata perché ritenuta indifendibile. La Torre di Troia Nuova inizialmente consisteva nella solo corpo quadrato centrale e solo sul finire del '700 fu aggiunta quella costruzione che avvolge la torre originaria su 3 lati. La scala esterna con ponte levatoio appartiene alla torre primitiva. L'attuale terrazzo un tempo era coperto e serviva da batteria. Vi erano 2 cannoni e 4 spingarde (tipo di bocca da fuoco leggera e di piccolo calibro). Annessi alla torre erano una cappella, una cisterna, un forno e una stalla.

(Disegni acquarellati di Armando Franzi, testi tratti dalla pubblicazione dell'Associazione Archeologica Maremmana. Vietata la riproduzione senza espressa autorizzazione)

castello delle RocchetteE' un castelletto molto pittoresco situato su uno sperone roccioso, a meno di 1 chilometro dalla torre di Cala Galera, ma a oltre 7 chilometri da Castiglione della Pescaia. E' praticamente inaccessibile dal mare e abbastanza ben protetto anche sul lato rivolto verso terra. Di impianto medievale, intorno al nucleo originario costituito dalla torre si è sviluppato nel tempo un complesso organico e ben attrezzato che è pervenuto in ottimo stato di conservazione fino a noi. Compiti del forte erano principalmente la sorveglianza della costa in direzione di Castiglione e l'avvistamento di navi sospette. Era comunque bene armato con 3 cannoni e 4 spingarde.

(Disegni acquarellati di Armando Franzi, testi tratti dalla pubblicazione dell'Associazione Archeologica Maremmana. Vietata la riproduzione senza espressa autorizzazione)

torre di cala Galera

A circa 5 chilometri a SE di Punta Ala si vede anche oggi, alta e isolata sopra una grande scogliera, la torre di Cala Galera. Prende il nome dalla sottostante cala, dove con mare cattivo trovavano riparo navigli anche di notevoli dimensioni. Il suo compito consisteva nell'avvistamento e segnalazione di movimenti sospetti sul mare. E' una tipica torre costiera del XV secolo. Di pianta circolare, con basamento a scarpa, aveva una scala esterna in muratura che dava accesso alla torre mediante ponte levatoio. Sulla terrazza coperta erano sistemati un cannone e due spingarde. Al piano terra presumibilmente era ricavata una cisterna. Annessi erano un forno e una stalla.

(Disegni acquarellati di Armando Franzi, testi tratti dalla pubblicazione dell'Associazione Archeologica Maremmana. Vietata la riproduzione senza espressa autorizzazione)

Castiglione della PescaiaCastiglione si trova in una posizione chiave: fin dall'antichità controllava l'accesso al Lago Prile, che in seguito si era trasformato in una vasta palude. La presenza di un centro abitato nella zona di Castiglione è documentata fin dal periodo romano e tardo repubblicano. L'abitato è dominato dal castello, di pianta triangolare, con una torre ad ogni angolo. Due di queste fronteggiano il mare, la terza, il mastio, è situata sull' angolo più interno. Adiacente al castello vi è il borgo alto, circondato anch'esso da mura e torri medievali. In passato pure il borgo basso era fortificato. Il porto era situato alla foce attuale del fiume la Bruna, sulle cui banchine c'erano gli edifici portuali. Sul finire del '700 vi fu costruita una nuova dogana e potenziati i servizi sanitari. Castiglione, con i suoi 6 cannoni e le 6 spingarde, era un cardine della difesa costiera. Oggi è conosciutissima località turistica, ottimamente conservata grazie anche agli estesi restauri degli ultimi anni.

(Disegni acquarellati di Armando Franzi, testi tratti dalla pubblicazione dell'Associazione Archeologica Maremmana. Vietata la riproduzione senza espressa autorizzazione)